domingo, 19 de agosto de 2012

La Città dei Sogni Impossibili

Sono morto e sono rinato esattamente quel giorno.

Quel giorno in cui il tuo aereo è atterrato
nella città dei sogni impossibili
e i tuoi piedi cominciarono a percorrere
il suolo bagnato sul che
i miei passi effimeri si trovavano già.

Ho imparato a quel tempo ad aprire la mia gola
e farmi un taglio preciso e diretto
con l'antico coltello col che solevo strapparmi la pelle morta del cuore
e col che ero solito affilare i suoi angoli e le sue spine
per mettere dentro del mio corpo il tuo amore a fiotti.

Ho dimenticato quindi, per sempre,
il sapore dei baci ossidati
con quelli con cui hai messo fine
alla siccità della mia saliva
ed hai pulito le macchie di sangue schizzato dei miei labbri.

Mentre fuori,
la neve non è mai stata cosí bianca.
Lì, nella città dove dopo di lei, non esistono più luoghi,
dove i mondi nascono e muoiono,
lì, dove gli addii marciscono l'anima.

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Justo aquel día morí y volví a nacer.

El día en que tu avión tomó tierra
sobre la 'città dei sogni impossibili'
y tus pies comenzaron a pisar
el suelo mojado sobre el que ya
caminaban mis pasos efímeros.

Aprendí, entonces, con la vetusta navaja
con la que solía rasgarme las vestiduras del corazón
y afilarme sus espinas y sus esquinas,
a abrirme de cuajo el gaznate
con un corte seco y certero
para meterme tu amor a borbotones en la garganta
y olvidé para siempre
el sabor de los besos oxidados
con aquellos con los que tú
pusiste fin a la sequedad de mi saliva
y limpiaste la sangre salpicada de mis comisuras.

Mientras, fuera,
la nieve nunca había sido tan blanca,
allí, en la ciudad donde después de ella no existen más lugares;
donde los mundos nacen y mueren;
allí, donde las despedidas pudren las almas.